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Elektron “la via dell’ambra” – Sabrina Persechino

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DiTUTTO & CLARY | SPECIALE ALTAROMA 2018

 

La collezione primavera/estate 2018 ripercorre la “via dell’ambra”, un tempo detta anche via Imperiale, luogo di estrazionedella pietra che gli Antichi Greci chiamarono elektron con il significato di “il brillante, il luminoso”considerandolacome  la “sostanza del sole”.

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Questa strana pietra, trasparente, combustibile, molto leggera, calda al tatto, di colore giallo luminoso divenne centro di interesse non solo per commercianti escienziati, maentròanche nel mondo dell’arte, della  poesia e della letteratura.

Omero racconta che grani di ambra erano in una collana di Penelope, mentre Sofocle  crea addirittura il mito di Melagro, dove perle di ambra erano le lacrime versate dalle sorelle di Melagro per la sua morte. E diventarono  ancora perle di ambra le lacrime delle Eliadi, le sorelle di Fetonte che accorsero sulle rive dell’Eridano quando precipitò con il carro.Nel 600 a.C. Talete di Mileto scoprìche l’ambra presentava la proprietà di elettrizzarsi per strofinio. L’elettricità prende il nome dal termine greco che la indica (ƞλεκτρον,elektron).

L’ambra in realtà non è altro che la fossilizzazione o solidificazione nel tempo della resina emessa dalle conifere della famiglia delle Araucariaceae e delle Pinales tipiche delle foreste decidue dell’area baltica, da cui origina la via dell’ambra.

E’ traslucida, di un colore che può variare dal giallo al rossiccio al bruno fino ad arrivare al verde. A questi colori, che vanno dall’oro al verde reseda e all’ultra violete alle fsorme arboree delle Araucariaceae e delle Pinales si ispirano gli outfit di Sabrina Persechino; lineari e geometrici, come sempre di forte impronta architettonica, ma di estrema eleganza e sensualità. Immancabili il bianco e il nero.

Sempre presenti nella collezione, tra gli outfitda giorno, i capispalla in grado di “vestire da soli” e sostituire l’abito,  e le tute, essenziali ma di impatto incisivo, oltre che abiti da cocktail e da grande soirée .

Rigorosi e di evidente raffinatezza ed equilibrio formale, la semplicità compositiva non è mera questione estetica, ma anche percettiva: tessuti in rafia e seta per il bianco, rete di seta e metallo per l’oro, piquet di seta orditoa emulare le conifere baltiche per il verde reseda, cady e pelle per l’ultra-violet, valorizzano gli abiti anche nella sensazione tattile.

Fotoreportage: Gigi Samueli

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