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Sfila a Parigi la Haute Couture

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di Barbara Fabbroni

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Pensare a Parigi porta inevitabilmente a immaginare lo sfarzo della Haute Couture 2019.

Appuntamento fisso nel mese di Gennaio per l’alta moda parigina che ogni stagione rinnova il suo accattivante fascino e il suo coinvolgente glamour.

Chi ama Parigi e non solo, dal 21 al 24 gennaio, la capitale francese diventa il palco degli show delle Maison più prestigiose. È una passerella incredibile di case di moda storiche che nel corso del tempo hanno creato stili e armonizzato tessuti, dando vita a quella magia che solo a Parigi si respira. In ogni angolo si respira la magia cantata da Edith Piaf con “La vie en rose”.

Ha aperto la chermesse  Schiaparelli, a seguire Christian Dior e Giambattista Valli,concludendo Balmain.

Nel mezzo altri prestigiosi nomi che con la loro fantasia e il loro estro hanno creato opere d’arte.

Trenta i brand che hanno presentato le proprie collezioni Haute Couture per la primavera-estate 2019.

La sfilata di Schiaparelli ha abbondato di broccati, tulle, piume e paillettes. Una vera festa di costellazioni e giardini fioriti, in cui a emergere è l’elemento cromatico.

Maria Grazia Chiuri ha volto lo sguardo al mondo circense. Il direttore creativo di Dior, negli spazi esterni del Musée Rodin, ha fatto sfilare le modelle circondate da acrobati in uniformi bianche e nere, truccate in maniera tale da ricordare la celebre maschera piangente di Pierrot. È stata una sfilata all’insegna di un equilibrio folle, un gioco perfetto tra alamari, gorgiere, fiocchi, abiti bustier con inserti in tulle e in chiffon. Le giacche e i cappotti richiamano lo stile dei domatori di leoni.

A Parigi erano tutti con il fiato sospeso in attesa della sfilata che si è tenuta martedì 22 gennaio. Karl Lagerfeldcon Chanel è stato come sempre un appuntamento da non perdere assolutamente.

La sua capacità creativa ha sorpreso ancora una volta regalando a questa stagione emozioni intense, dove la cifra del suo estro si è plasmata con il sapore dell’essenza.

Molti sono stati i vip che si potevano incontrare negli appuntamenti parigini. Una vera e propria festa del bello e dell’esclusivo.

Monica Bellucci, l’attrice Olga Kurylenko e la modella Lottie Mosshanno preso parte alle sfilate senza battere ciglio catturate dal fascino che sbocciava passo passo dinnanzi ai loro occhi.

Sofia Coppola, Carole Bouquet e Inès de la Fressange hanno partecipato alla sfilata Chanel. Come avrebbero potuto mancare! Inès è stata anche la musa ispiratrice del geniale Karl. Al tempo stesso modella da lui tanto amata. Stavolta l’ambientazione è stata allestita in una villa d’epoca.

Kristen Stewart truccata secondo il mood della sfilata, ha dato un’immagine di sé come sempre inimitabile.

Antonio Grimaldi ha avuto una modella d’eccezione, la stravagante e alternativa Asia Argento.

Ultimamente è stata protagonista assoluta delle cronache per alcuni eventi personali dalla perdita del suo compagno allo scandalo Bennet.

Che dire di Re Giorgio. All’appuntamento parigino sembrava fosse sbarcato Hollywood.

Amber Heard, Dakota Fanning, Uma Thurman, Maya Hawke, Céline Dion e Juliette Binoche hanno arricchito il parterre degli ospiti più vip. Da un assoluto come il grande Giorgio non potevamo che aspettarci una vera e propria parata di mondanità. Et voilà il dado è tratto, il successo come sempre è assicurato! Non poteva che essere così.

Di là dalla grande chermesse che ha spento i suoi riflettori il 24 gennaio con le ultime meravigliose sfilate, resta un messaggio innovativo per la moda: i pantaloni diventano couture grazie a Givenchy, Elie Saab e Schiaparelli.

Molti gli stilisti che hanno abbandonato le gonne da Principessa, ampie e vaporose, per dare spazio anche nel look da gran sera ai pantaloni.

Che dire … innovazione o desiderio di comodità? Oppure voglia di trasgredire alla tradizione dell’Haute Couture?

Questo significativo cambio di rotta sarebbe stato molto apprezzato dalla grande Coco Chanel che in fatto di rotture di classicismo ha ancora, nonostante non ci sia più da anni, molto da insegnare.

Ricordo una delle mie prime sfilate parigine. Le passerelle della Haute Couture era invasa da sontuosi abiti e ampie gonne che regalavano quel qualcosa di regale all’insieme.

Adesso qualcosa sta cambiando, C’è un’aria di modernità pur mantenendo l’essenzialità dello chic e della raffinatezza. Così hanno sfilato abiti eleganti, completi pratici look che rispecchiano a 360 gradi il bisogno della donna contemporanea, dinamica e minimale, forte e decisa.

La chermesse parigina è stata una nuova lezione di romanticismo che attraverso i tagli, i tessuti e le linee ha saputo donare innovazione e tradizione con un unico linguaggio. L’essenzialità ha offerto la sua particolare eleganza anche nel minimal.

 

 

Foto internet

 

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